Le biografie delle Star di Hollywood


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Rex
con sua moglie Alice Terry
Alice Terry sua moglie
con suo figlio adottivo
"Il ladro di Bagdad"
Ingram con la sceneggiatrice June Mathis
"Il mago"
"I quattro cavalieri dell'Apocalisse"
"Trifling Women"
Rex Ingram
"Scaramouche"
"The Conquering Power"
"Trifling Women"
"The Arab"
Ingram con il megafono
Rex in tarda età

"I quattro cavalieri dell'Apocalisse"
 
 
Biografia 
 
 
                                                           
Rex Ingram

Rex Ingram

15 Gennaio 1892, Dublino, Irlanda
21 Luglio 1950, North Hollywood, California

Negli anni Venti a Hollywood lo conoscevano tutti, Ingram in quel decennio divenne un regista di grandi classici grazie alla sua fantasia senza confini e il produttore Dore Schary, che compilò una lista delle personalità più creative, lo pose al secondo posto dopo David W.Griffith e prima di Cecil B.De Mille.
Nato a Dublino nel 1893, il suo vero nome era Reginald Ingram Montgomery Hitchkock, visse e trascorse la sua infanzia presso il rettorato del padre, un patsore, nella cittadina di Kinnitty e completò gli studi di legge al St.Columba’s Collage di Dublino. Nel 1911, dopo la morte della madre, decise di emigrare negli Stati Uniti dove trovò impiego presso i depositi ferroviari di New Haven, poco dopo si iscrisse ai corsi di scultura di Lee lawrie presso la Yale School of Fine Arts. Nel 1913 andò al cinema a vedere “A Tale of Two Cities” del 1911, film realizzato dalla Vitagraph, e ne fu talmente colpito che decise di andare a lavorare per la Edison Company come attore, scenografo, e qualsiasi altra mansione pur di lavorare nel cinema. Alla Vitagraph fu preso in qualità di attore protagonista e soggettista, ma nel 1915 la Fox lo impiegò come scrittore di soggetti per i film interpretati da grandi attori dell’epoca come Betty Nansen, Robert Mantell, Theda Bara. Alla fine di questa esperienza fu preso dalla Universal come regista e il suo primo film fu “The Great Problem” nel 1916 ad appena 23 anni. Piacque e così ne fece altri dieci, girati in studio, con le ambientazioni più impensabili come località esotiche o pittoresche, completamente ricostruite nei teatri: Italia, Hong Kong, Messico, Russia, Cina. Con stile pittorico ambientava le scene con determinati paesaggi, ricreati precisamente e utilizzando poi attori deformi come nani e gobbi. Nel 1916 “Black Orchids” e “The Reward of the Faithless” del 1917 sono tra i più importanti del periodo con storie goticheggianti e ambientate in bassifondi torbidi e malavitosi.
In quello stesso anno a causa di alcuni dissapori con la Universal fu allontanato, così nel 1918 girò un paio di film per la Paralta W.W.Hodkinson Corporation: “His Robe of Honour” e “Humdrum Brown”, che non ebbero molto successo. Questo lo portò a un momento d’infelicità artistica alla quale si deve anche un’altra delusione: il matrimonio di breve durata sfociò in divorzio dall’attrice Doris Pawn, famosa alla Universal per dei serial di successo.
Rex Ingram decise allora di arruolarsi nella Royal Canadian Flying Corps (Forze aeree canadesi), sperando di poter partire per la prima guerra mondiale, ma non ce la fece in tempo e dovette rimanere in America. Così nel 1920 ritornò alla Universal con “Under Crimson”, ottenne un grande successo grazie anche all’interpetazione di Elmo Lincoln nella parte del comandante di una nave alle prese con una rivoluzione. Questo film segnò una svolta nella carriera del regista che fu finalmente innalzato agli allori e criticato positivamente. Passato alla Metro-Goldwyn-Mayer nel 1920 realizzò due film di successo “Shore Acres” e “Hears Are Trumps” con protagonista Alice Terry, che all’epoca ventenne divenne la sua seconda moglie. Nel 1921 iniziò una vera e propria scia di successi con “I quattro cavalieri dell’Apocalisse” (The Four Horcemen of the Apocalypse) adattamento del grande romanzo di Vincente Blasco-Ibáñez, con protagonista Rodolfo Valentino, che fino a quel momento era un perfetto sconosciuto a Hollywood, e proprio con questo film divenne una celebrità. Ingram aveva capito sin da subito che lavorare alla Mgm si aveva un altro modo di valutare artisticamente le persone e così anche lui sebbene regista aveva capito che sia Valentino che sua moglie Alice potevano sfondare in quel sistema di produzioni. “I quattro cavalieri dell’apocalisse” mostrò al mondo come il regista sapeva ricreare interi spazi urbani di qualsiasi città del mondo e grazie al sapiente uso della fotografia di John Seitz, che divenne suo operatore di fiducia, poterono ricreare atmosfere sempre nuove e diverse e persino realizzarle con grande facilità.
Altra opera di successo fu “La commedia umana” (The Conquering Power), del 1922 tratto dal romanzo di Honorè de Balzac, la quale fu realizzata da Ingram, riprendendo gli stessi attori e la troupe del precedente film. Qui fece fortuna sua moglie, AliceTerry, che riuscì a dare prova di recitazione come non mai aveva fatto in precedenza. Nel 1922 il regista realizzò “Il prigioniero di Zenda” (The Prisoner of Zenda), grande successo, con sua moglie come protagonista e Lewis Stone, ma una nuova scoperta veniva alla luce: il protagonista Ramon Novarro, che dimostrò di avere doti fine di recitazione.
Con questi successi eclatanti Rex Ingram divenne un mito alla Mgm, la quale per poche occasioni concedeva ‘carta bianca’ e così il regista potè dar mano alla sua grande creatività. Nel 1923 realizzò “Trifling Women”, “Terra vergine” (Where The Pavement Ends) sempre con Novarro e la Terry e il colosso “Scaramouche” (Scaramouche) un grandissimo film per costumi, sfarzo scenografico e recitazione di Novarro, Terry e Lewis Stone. A metà degli anni Venti Ingram era al massimo della sua carriera, guadagnava sempre più stima da parte di tutti e grande amicizia dai colleghi tra i quali va ricordato Erich von Stroheim, il quale gli affidò il suo capolavoro “Rapacità” (Greed) quando la Mgm decise di tagliarlo perché troppo lungo.
Ingram vedeva soffocate le idee a Hollywood e così decise che i suoi film di qualsiasi ambientazione si dovevano girare nei posti originali. Quando fu nel 1924 la volta di realizzare “Arabo” (The Arab) partì per il Nord Africa. Il film aveva come protagonisti sempre la coppia ormai consolidata di Novarro-Terry, e anche quest’opera piacque molto al pubblico e alla critica. Nel 1926 Ingram partì per Nizza per restaurare i vecchi studi Victorine e proprio lì iniziò le riprese di “Mare Nostrum” (id.). Un’altra opera girata con grande larghezza di mezzi, costi elevatissimi, ispirato ad un altro romanzo di Blasco-Ibáñez con protagonisti sua moglie Terry e Antonio Moreno. Opera che ebbe grande favore di pubblico sia in America che in Francia, ma a breve fu messo al bando poiché trattava di argomento antitedesco, fu tagliato dalla Mgm, ma certe sequenze non piacquero alla censura del tempo. Nel frattempo il regista diventò proprietario degli studi di Nizza, mentre la Mgm non accettò per il momento di comprarli e così Ingram li affittò ad altre società cinematografiche americane. Fece altri due film sempre a Nizza per la Mgm, ma li definì film Metro-Goldwyn poiché ormai aveva in fortissima antipatia il patron Louis B.Mayer. Girò “Il mago” (The Magician) del 1926 con la Terry e Paul Wegener, storia forte e macabra e “Il giardino di Allah” (The Garden of Allah) del 1927 sempre con la Terry e Ivan Petrovich in un ambientazione mistica ed esotica del Nord Africa. Quest’ultimo film segnò la fine del rapporto con il collaboratore John Seitz e e l’inizio di una nuova esperienza con il nuovo direttore della fotografia Lee Garmes. Terminato il contratto con la Metro, Ingram decise di non tornare in America per rinnovarlo, rimase a Nizza e girò altri due film per delle società francesi. “Le tre passioni” (The Three Passions) del 1929, opera di carattere religioso e romantico allo stesso modo. Nel 1932 portò a termine l’ultimo suo film “Baroud” (id.), opera di amore e di guerra, che lo vide per la prima volta a contatto con il sonoro e a dover utilizzare un cast internazionale con dialoghi improbabili. Orami l’esperienza del muto era finita, col tempo perse la proprietà sugli studi per complicazioni legali, non ne volle sapere più del cinema, ma soprattutto del sonoro, intanto si era appassionato della vita e della civiltà africane e qualcuno sostiene che si sia fatto anche maomettano, ma poi ritornò a Los Angeles.
Se l’epoca del muto era terminata, con essa anche l’opera di un grande maestro del cinema americano si era conclusa e se a Nizza tra gli amici più illustri degli anni Venti lo si considerava al pari di un re, ad Hollywood non fu mai dimenticato per ciò che fece, per come portò in alto la Metro-Goldwyn-Mayer e per il suo genio che ancor oggi stupisce in ogni scena dei suoi meravigliosi film.

G.R.




 
Filmografia 
 
 
                                                           
Anno Titolo Titolo originale
1913 The Artist's Great Madonna (solo attore)
1913 Beau Brummel  (solo attore)
1913 The Family Honor (solo scenegg.)
1914 The Spirit and the Clay (solo attore)
1914 The Borrowed Finery (solo attore)
1914 The Price of the Necklace (solo attore)
1914 Her Great Scoop (solo attore)
1914 The Southerners (solo attore)
1914 The Circus and the Boy (solo attore)
1914 David Garrick (solo attore)
1914 The Upper Hand (solo attore)
1914 His Wedded Wife (solo attore)
1914 Goodbye Summer (solo attore)
1914 The Moonshine Maid and the Man (solo attore)
1914 Fine Feathers Make Fine Birds (solo attore)
1914 The Crime of Cain (solo attore)
1914 Eve's Daughter (solo attore)
1914 The Necklace of Rameses (solo attore)
1914 The Witness to the Will (solo attore)
1914 The Great Problem 
1914 Broken Fetters
1914 The Chalice of Sorrow
1915 Should a Mother Tell (soloscenegg.)
1915 A Wonderful Adventure (solo scenegg.)
1915 The Evil Men Do  (solo attore)
1915 Snatched from a Burning Death  (solo attore)
1915 The Song of Hate (solo scenegg.)
1915 Blindness of Devotion (solo scenegg.)
1915 A Woman's Past (solo scenegg.)
1915 The Galley Slave (solo scenegg.)
1916 Broken Fetters (solo scenegg.)
1916 The Chalice of Sorrow (solo scenegg.)
1916 The Great Problem (solo scenegg., prod.)
1917 Black Orchids (anche scenegg.)
1917 The Reward of the Faithless (anche scenegg.)
1917 The Pulse of Life (anche scenegg.)
1917 The Flower of Doom (anche scenegg.)
1917 The Little Terror (anche scenegg.)
1918 His Robe of Honor 
1918 Humdrum Brown
1919 The Day She Paid 
1920 Shore Acres (anche prod.)
1920 Under Crimson Skies
1920 Hearts Are Trumps
1920 I quattro cavalieri dell'Apocalisse The Four Horsemen of the Apocalypse (anche prod.)
1920 The Conquering Power (anche prod.)
1922 Turn to the Right 
1922 Il prigioniero di Zenda The Prisoner of Zenda (anche prod.)
1922 Trifling Women (anche scenegg.)
1923 Where the Pavement Ends (anche scenegg.)
1923 Scaramouche Scaramouche (anche prod.)
1924 L'arabo The Arab (anche scenegg.)
1925 Ben-Hur: A Tale of the Christ (1925) (uncredited) 
1926 Mare Nostrum  Mare Nostrum  (anche prod.)
1926 Camille  Camille  (solo attore - Charles Stewart Parnell )
1926 Il Mago The Magician (anche scenegg., prod.)
1927 Il giardino di Allah The Garden of Allah 
1928 Le tre passioni The Three Passions (anche scenegg., prod.)
1929 La signora del mistero L'Evadèe (solo prod.)
1932 Baroud (solo attore - André Duval e prod.)

G.R.


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