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Storia del doppiaggio italiano
Nel Regno d'Italia e sotto il fascismo nel cinema comandava solo una grande "azienda" la Cines-Pittaluga, che monopolizzava tutto il mercato italiano con la distribuzione nel nostro territorio, l'importazione di film dall'estero e il controllo di quasi tutte le sale. Così, non poteva che accadere diversamente, la Cines-Pittaluga aprì nel 1932 il primo stabilimento di doppiaggio affidando le sorti del sonoro a Mario Almirante, che lavorava dall'ambiente cinematografico, proveniva dal muto, ma aveva anche diretto qualche film sonoro. Egli capì con grande intelligenza cosa andava fatto subito: dare dignità al parlato, far sì che le voci italiane corrispondessero perfettamente al movimento di labbra degli attori americani e non solo. Dunque dare un senso di prestigio al doppiaggio e per questo Almirante decise di circondarsi di personaggi, attori e collaboratori, di altissima qualità. Subito vennero doppiati "A me la libertà" (A nous la libertè) 1931 di Renè Clair, "Ragazze in Uniforme" (Madchen in Uniform) di Lèontine Sagan, "Antartide" (Die Herrin von Atlantis) e "La tragedia della miniera" (Kameradschaft) di Pabst, nei quali film furono utilizzate le belle voci di Andreina Pagnai, Umberto Melnati, ma non solo riscossero grande successo attori come Olinto Cristina, Mario Ferrari, Tina Lattanzi, Ugo Cesari, Gero Zambuto, Augusto Marcacci, Camillo Pilotto. Il successo per questo nuovo modo di interpretare i film stranieri fece nascere altri stabilimenti in cui si doppiava: la Fotovox, diretta da Franco Schierato, fu fondata dall'ingegnere Gentilini, il quale di sua mano aveva costruito l'attrezzatura per doppiare i film, poi fu creata la Fono Roma dall'ingegnere Salvatore Persichetti che ebbe un certo successo poichè la 20th Century Fox , la Paramount e la Warner Bros gli affidarono i propri film, un'altra società l'Itala Acustica diretta da Vincenzo Sorelli ebbe modo di adoperarsi nel settore del doppiaggio. Il 1932 è la data in cui si chiuse la sperimentazione del doppiaggio italiano, inizia d'ora in poi l'epoca che venne considerata d'oro, nel momento in cui la Metro-Golden-Mayer aprì un suo stabilimento a Roma, fu inviato a dirigere Augusto Galli come attore e direttore dialoghi, che insieme alla moglie Rosina Fiorini intrapresero questo arduo cammino che ebbe inizio con il felice doppiaggio de "Il campione" (The Champ) di King Vidor e "Ingratitudine" (Emma) di Clarence Brown definiti dalla critica italiana come i migliori doppiaggi che si erano mai sentiti fino a quel momento!. E' necessario ricordare a questo punto prima dello scoppio della seconda guerra mondiale chi e com'erano divisi i direttori dei doppiaggi. Nel 1935 Galli lasciò la Mgm e la direzione fu affidata a Franco Schirato che operò su di alcuni film lasciando il segno ("Pranzo alle otto", "Giulietta e Romeo", "La tragedia del Bounty", "Sui mari della Cina", "La buona terra"). Dopo aver lavorato nel giornalismo e fatto l'attore, Luigi Savini, dapprima si appassionò alla lirica, poi capì che la sua strada era il doppiaggio e ne divenne un grande direttore alla Paramount. La Warner Bros scelse il commediografo e regista di muto e sonoro Nicola Fasuto Neroni, mentre la 20th Century Fox prese Vittorio Malpassuti, giornalista e scrittore per la propria direzione dialoghi. L'organigramma si componeva dei traduttori, gente specializzata nella traslazione dell'intero film, un lavoro molto difficile per i significati dei discorsi da tradurre, ma anche nella scelta delle parole che dovevano poi combaciare con il movimento di labbra degli attori e dei doppiatori. Alcuni nomi famosi del tempo furono: Guglielmo Giannini, Pier Luigi Melani, Paola Ojetti, Alessandro De Stafani, Guido Catini, Silvio Benedetti ecc.... In ultimo l'affermazione dei doppiatori come nuove star degli attori veri, anche qui persone espertissime, provenienti per lo più dal teatro e anche dal cinema, quindi con voci molto calibrate, sonore, espressive e che sapevano perfettamente come ci si doveva comportare vocalmente davanti a un lavoro di questo tipo. Ricordiamo alcuni doppiatori: Emilio Cigoli, Andreina Pagnani, Sandro Ruffini, Miranda Gravaglia, Augusto Marcacci, Rina Morelli, Tina Lattanzi, Gaetano Verna, Giovanna Scotto, Carlo Romano e tanti altri...... Nasce un certo interesse per doppiato, il pubblico apprezza questo tipo di lavoro sui film stranieri, si affeziona alle voci italiane e quasi costringe ogni doppiatore a doppiare per sempre quella star a cui diede per primo la propria voce! Anche la critica, che avrebbe dovuto recensire trama e attori, dedica spazio al doppiaggio e oltre alla pellicola decise di criticare anche il modo con cui venivano doppiati i protagonisti, lasciando spesso anche amare recensioni. Ma spesso è la velocità nella lavorazione dei doppiaggi a non soddisfare pienamente pubblico e critica, ma i film provenienti dagli Stati uniti erano così tanti che era naturale sorgesse una specie di catena di montaggio. Velocità sì ma non per la Mgm che dedicava una dovizia nel doppiato di cui nessun'altra casa di produzione straniera avrebbe dato così tempo. la Metro-Goldwyn-Mayer era l'unica che doppiava secondo una sequenza logica conservando le sequenze così com'erano nell'originale e il doppiaggio avveniva diretto dall'inizio alla fine senza procedere alla rinfusa. Ciò costava denaro e tempo, così ad esempio per un film come "Capitani coraggiosi" ci sono voluti ben dodici giorni per doppiarlo in questa maniera! Tanta la fama di questo sistema che nel 1937 una ditta tedesca chiese alla Fono di Roma di doppiargli un film inglese, fu fatto, ma fu un caso poichè "le disposizioni legislative imponevano alle case importatrici di eseguire in Germania le versioni tedesche dei film". Questo a dimostrazione che il livello sonoro e meccanico aveva raggiunto in Europa una fama tale da esserne considerato il migliore in assoluto. Ma questa gloria ebbe termine il 31 dicembre del 1938 quando le case di produzione americane decisero di interrompere la distribuzione dei loro film, mandando in frantumi l'opera organizzativa dei doppiatori, che dal 1932 avevano lavorato senza sosta per dar vita alle molteplici voci delle star.

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