HOME
DOPPIAGGIO
CAMPAGNA
ANTI-RIDOPPIAGGIO
BIOGRAFIE
OSCAR
HOLLYWOOD
PICTURES
CARTOONS






















AMARO DESTINO

(House of Strangers)




Regia: Joseph L. Mankiewicz
Cast: Edward G. Robinson ... Gino Monetti
Susan Hayward ... Irene Bennett
Richard Conte ... Max Monetti
Luther Adler ... Joe Monetti
Paul Valentine ... Pietro Monetti
Efrem Zimbalist Jr. ... Tony Monetti
Debra Paget ... Maria Domenico
Hope Emerson ... Helena Domenico
Esther Minciotti ... Theresa Monetti
Diana Douglas ... Elaine Monetti
Tito Vuolo ... Lucca
Sceneggiatura: Piliph Yordan dalla novella di Jerome Weidman
Fotografia: Milton Krasner
Montaggio: Harmon Jones
Scenografia: Lyle Wheeler, George W. Davis
Trucco: Ben Nye
Musiche: Daniele Amfitheatrof
Produttore: Sol C. Siegel per la 20th Century Fox
Anno: 1949 Nazionalità: USA b/n 101 min.
1 Premio a Cannes: miglior attore (Robinson)




L’immigrato Gino Monetti (Robinson), un italiano emigrato a New York, smette di fare il barbiere e apre una banca e ottiene subito un grande successo, anche usando metodi non molto legali. Ben presto scoppia lo scandalo e il figlio prediletto Max (Conte) si sacrifica andando lui in carcere al posto del padre. Quando scoprirà che è stato uno dei fratelli minori a denunciare il padre, giurerà vendetta.

Grandiosa parabola famigliare, senza distinzione di buoni e cattivi e piena di pessimismo. Eccezionale l’interpretazione di Robinson capace di creare un personaggio estroverso tipico della cultura italiana, divertente la scena in cui ascolta il barbiere di Siviglia, mentre sta aspettando il figlio Max e la pasta che cuoce, peccato che il doppiaggio italiano cancelli i suoi passaggi dall’inglese all’italiano. Makiewicz gira uno dei suoi film più cupi, trovando l’inspirazione da Re Lear di Shakespeare e sceneggiando, grazie all’ottimo adattamento do Yordan, il dramma di Jerome Weidman; la fotografia di Milton Krasner accentua le divisioni dei personaggi, lasciando che rimanga quel leggero senso di ironia della sorte. Celebre il piano sequenza acrobatico lungo la scala della casa paterna, che fa iniziare il flashback con cui Max ripercorre tutta la vicenda. Uscì nelle sale il 1 luglio 1949.





























Top Back