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ANCHE I BOIA MUOIONO

(Hangmen Also Die!)




Regia: Fritz Lang
Cast: Hans Heinrich von Twardowski ... Reinhard Heydrich
Brian Donlevy ... Dr. Franticek Svoboda / Karel Vanek
Walter Brennan ... Prof. Stephen Novotny
Anna Lee ... Nasha Novotny
Nana Bryant ... Mrs. Hellie Novotny
William Roy ... Boda Novotny
Margaret Wycherly ... Ludmilla Novotny
Dennis O'Keefe ... Jan Horak (Nasha's fiancé)
Gene Lockhart ... Emil Czaka (brewer)
Tonio Selwart ... Chief of Gestapo Kurt Haas
Alexander Granach ... Gestapo Insp. Alois Gruber
Reinhold Schünzel ... Gestapo Insp. Ritter
Ludwig Donath ... Schirmer
Arno Frey ... Camp lieutenant Itnut
Sarah Padden ... Mrs. Georgia Dvorak (grocer)
Jonathan Hale ... Dedic
Byron Foulger ... Bartos
Edmund MacDonald ... Dr. Pillar
Lionel Stander ... Banya (taxi driver)
Lester Sharpe ... Rudy (waiter)
Arthur Loft ... Gen. Votruba (hostage)
George Irving ... Neeval (hostage)
James Bush ... Pescacek (hostage)
Sceneggiatura: John Wexley, (non accred. Fritz Lang, Bertolt Brecht) da una storia di Lang,Brecht
Fotografia: James Wong Howe
Montaggio: Gene Fowler jr.
Scenografia: William Darling
Costumi: Eleanor Behm
Trucco: Robert Stephanoff
Musiche: Hanns Eisler
Produttore: Fritz Lang, Arnold Pressburger per la United Artists
Anno: 1943 Nazionalità: USA b/n 140 min.
2 Nomination: miglior colonna sonora, suono (Jack Whitney - Sound Service Inc.)




A Praga nel 1942, dopo l’assassinio del nazista Reinhard Heydrich (meglio conosciuto come “il boia di Praga”) (von Twardowski), la Gestapo instaura un periodo di terrore. L’intera città accusa di assassinio Emil Czaka (Lockhart), un collaborazionista, mentre proteggono il vero colpevole il dottor Franticek Svoboda (Donlevy) un partigiano, che viene nascosto.

Un film molto discusso all’epoca, dove la calunnia è una risposta vincente alla verità e ognuno può servirsene come meglio crede. La sceneggiatura realizzata da Lang in collaborazione con Brecht, che richiedeva immediatezza nello svolgimento delle scene, non fu molto felice perché, secondo alcuni, quest’ultimo finì per litigare con il regista, ma Lang spiegò che il litigio ci fu invece fra Brecht e Wexley, che voleva essere accreditato solo lui alla sceneggiatura, e così accadde. Espressionista la fotografia giocata sui chiaroscuri e sulle angolazione della macchina da presa, ma anche sui simbolismi come la bombetta che rotola dopo l’assassinio. Il film termina con la didascalia “Non la fine”. Ebbe un titolo provvisorio “Unconquered” (Indomiti). Uscì nelle sale il 23 marzo 1943.





























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