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EVA CONTRO EVA

(All About Eve)




Regia: Joseph L.Mankiewicz
Cast: Bette Davis ... Margo
Anne Baxter ... Eve
George Sanders ... Addison DeWitt
Celeste Holm ... Karen
Gary Merrill ... Bill Simpson
Hugh Marlowe ... Lloyd Richards
Gregory Ratoff ... Max Fabian
Barbara Bates ... Phoebe
Marilyn Monroe ... Miss Casswell
Thelma Ritter ... Birdie
Walter Hampden ... Aged Actor
Randy Stuart ... Eve's Pal on Telephone
Craig Hill ... Leading Man in 'Footsteps on the Ceiling'
Leland Harris ... Doorman
Barbara White ... Autograph Seeker
Eddie Fisher ... Stage Manager
William Pullen ... Clerk
Claude Stroud ... Pianist
Eugene Borden ... Frenchman
Helen Mowery ... Reporter
Steven Geray ... Captain of Waiters
Sceneggiatura: Joseph L. Mankiewicz da un racconto di Mary Orr
Fotografia: Milton Krasner
Montaggio: Barbara McLean
Scenografia: Lyle Wheeler, George W. Davis
Costumi: Edith Head, Charles Le Maire, Sam Benson
Trucco: Ben Nye, Franz Prehoda, Kay Reed, Gladys Witten
Musiche: Alfred Newman
Produttore: Darryl F. Zanuck per la 20th Century Fox
Anno: 1950 Nazionalità: USA b/n 138 min.
6 Oscar: miglior film, regia, sceneggiatura, attore non protagonista (Sanders), costumi (Hedith Head, Charles LeMaire), suono (20th Century Fox Sound Dept.)
8 Nomination: miglior attrice (Davis, Baxter), colonna sonora, attrice non protagonista (Holm, Ritter), arredamento in bianco e nero (Thomas Little, Walter M. Scott), montaggio, fotografia in bianco e nero
1 Golden Globe: miglior sceneggiatura
3 New York Film Critics Circle: film, regia, attrice (Davis)
2 Palme a Cannes: premio speciale della giuria per il film, miglior attrice (Davis)
1 British Academy: miglior film straniero
1 Nastro d’argento: miglior attrice straniera (Davis)
1 Directors Guild of America: Joseph L. Mankiewicz




New York. Eva Harrington (Baxter), una giovane che aspira a diventare un’attrice di teatro, si presenta a una celebre attrice teatrale, Margo Channing (Davis), dicendole di dover iniziare la carriera sotto la sua giuda. Convinta della buona fede della ragazza, Margo l’assume come segretaria. Ma la ragazza è solo un’arrivista che saprà sfruttare la situazione per arrivare al successo.

Dal racconto di Mary Orr “The Wisdom of Eve”, sceneggiato perfettamente dallo stesso regista (la storia è narrata attraverso sette flashback, raccontata da tre narratori, secondo una struttura ad incastri che ritornerà nel “La contessa scalza”), il film è una “commedia morale” sul mondo teatrale e i meccanismi del successo (che il disilluso critico Addison De Witt, interpretato da Sanders, illustra cinicamente con le sue battute), ma anche un amaro ritratto della società americana nel suo insieme, dove domina l’arrivismo, fragilità psicologica, tendenza alla paranoia, terrore d’invecchiare e di confrontarsi con se stessi. Tutto, comunque, è visto attraverso la metafora del teatro, cioè la capacità (davvero nel suo senso letterario) di “recitare la commedia”, e il ruolo centrale della parola, essenziale per tessere e dipanare inganni: ”vince chi recita meglio e nasconde meglio, chi è più insinuante, cinico, funzionale e usa la parola non per rivelarsi ma per nascondersi, se perde l’altro”. Celeste Holm, che interpretò con suo stile equilibrato ed elegante la parte di Karen Richards, riassunse il carattere del film con queste parole: “Joe (Mankiewicz) era innamorato dall’idea del teatro come un covo di vipere pieno d’insidie e di veleno”. La recitazione perfetta i dialoghi brillanti, la solida struttura narrativa, il senso dell’ironia e la precisione dell’analisi critica giustificano il titolo di capolavoro. Mankiewicz confessò in seguito di aver voluto ritrarre se stesso, anche se in modo un po’ calcato, nel personaggio interpretato da Sanders, abile critico, pronto sempre nelle battute (scritte proprio dallo stesso regista. Alla fine delle riprese, la Davis (che sostituì all’ultimo Claudette Colbert, che si era infortunata alla schiena in un incidente e che fu scelta dopo Susan Hayward, Barbara Stanwyck, Ingrid Bergman e Marlene Dietrich) sposò Gary Merryll, che interpreta la parte del regista teatrale Bill Sampson. Uscì nelle sale il 13 ottobre 1950 e incassò solo negli StatiUniti 4.200.000 dollari.






























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