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I GANGSTERS

(The Killers)




Regia: Robert Siodmak
Cast: Burt Lancaster ... 'Swede' Andersen
Ava Gardner ... Kitty Collins
Edmond O'Brien ... Jim Reardon
Albert Dekker ... Big Jim Colfax
Sam Levene ... Lt. Sam Lubinsky
Vince Barnett ... Charleston
Virginia Christine ... Lilly Harmon Lubinsky
Charles D. Brown ... Packy Robinson
Jack Lambert ... 'Dum-Dum' Clarke
Donald MacBride ... R.S. Kenyon
Charles McGraw ... Al
William Conrad ... Max
Phil Brown ... Nick Adams
Queenie Smith ... Mary Ellen Daugherty
Jeff Corey ... 'Blinky' Franklin
Harry Hayden ... George
Bill Walker ... Sam
Sceneggiatura: Richard Brooks, Anthony Veiller, John Huston dal racconto di Ernest Hamingway
Fotografia: Elwood Bredell
Montaggio: Arthur Milton
Scenografia: Jack Otterson, Martin Obzina
Costumi: Vera West
Trucco: Carmen Dirigo, Jack P. Pierce
Musiche: Miklòs Ròzsa
Produttore: Mark Hellinger per la Universal International
Anno: 1946 Nazionalità: USA b/n 105 min.
4 Nomination: miglior regia, sceneggiatura non originale, colonna sonora, montaggio




Due killer arrivano in una cittadina del New Jersey e penetrano nella stanza di Petr Lunn detto “lo svedese” (Lancaster), ex pugile e lo uccidono. Jim Reardon (O’Brien), agente assicurativo, deve rintracciare gli eredi della polizza di $ 2500 dollari stipulata da Lunn. Con l’aiuto di un investigatore privato amico del morto, ne ricostruisce il passato: Lunn, costretto a lasciare la boxe, si era unito alla gang di Big Jim Calfax (Dekker), commettendo l’errore d’innamorarsi della sua donna (Gardner).

Uno dei migliori noir degli anni Quaranta, tratto, ma solo per la prima parte, da un racconto di Ernest Hamingway (“Gli uccisori”), che, per una volta, dichiarò di riconoscersi nel film (ne possedeva una copia che spesso proiettava agli amici, anche se si addormentava dopo un primo quarto d’ora). La struttura a inchiesta e il mosaico di flashback (congegnato con una coerenza narrativa rara nel cinema: ogni segmento rispetta rigidamente il punto di vista del personaggio) sono un supporto originale. L’uso della profondità di campo e del piano sequenza (magistrale quello della rapina), mostra come Siodmak abbia assimilato la lezione di “Quarto potere” di Welles, mentre la Gardner, al suo primo ruolo importante, s’impose come 'dark lady' avida e sensuale. Ottima come sempre la colonna sonora di Ròzsa, usata in seguito anche per una serie di telefilm (“Dragnet”). Questo film, voluto appositamente dal talento produttivo di Hellinger, lanciò la carriera di molti partecipanti tra cui un giovane Lancaster, la bella Gardner, e il tedesco Siodmak, che riuscì finalmente a imporsi a Hollywood. Uscì nelle sale il 28 agosto 1946.






























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