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GIULIO CESARE

(Julius Caesar)




Regia: Joseph L. Mankiewicz
Cast: Marlon Brando ... Mark Antony
James Mason ... Brutus
John Gielgud ... Cassius
Louis Calhern ... Julius Caesar
Edmond O'Brien ... Casca
Greer Garson ... Calpurnia
Deborah Kerr ... Portia
George Macready ... Marullus
Michael Pate ... Flavius
Richard Hale ... Soothsayer
Alan Napier ... Cicero
John Hoyt ... Decius Brutus
Tom Powers ... Metellus Cimber
William Cottrell ... Cinna
Jack Raine ... Trebonius
Ian Wolfe ... Ligarius
Morgan Farley ... Artemidorus
William Phipps ... Servant to Antony
Douglass Watson ... Octavius Caesar
Douglass Dumbrille ... Lepidus
Rhys Williams ... Lucilius
Michael Ansara ... Pindarus
Dayton Lummis ... Messala
Paul Guilfoyle ... Citizen of Rome
Edmund Purdom ... Strato
Lawrence Dobkin ... Citizen of Rome
Jo Gilbert ... Citizen of Rome
John Hardy ... Lucius
Chet Stratton ... Servant to Caesar
Lumsden Hare ... Publius
Preston Hanson ... Claudius
Victor Perry ... Popilius Lena
Michael Tolan ... Officer to Octavius
John Lupton ... Varro
Joseph Waring ... Clitus
John Parrish ... Titinius
Stephen Roberts ... Dardanius
Thomas Browne Henry ... Volumnius
David Bond ... Citizen of Rome
Ann Tyrrell ... Citizen of Rome
John O'Malley ... Citizen of Rome
John Doucette ... Carpenter, Citizen of Rome
Oliver Blake ... Citizen of Rome
Donald Elson ... Citizen of Rome
Alvin Hurwitz ... Citizen of Rome
Sceneggiatura: Joseph L. Mankiewicz dalla tragdia di William Shakespeare
Fotografia: Joseph Ruttenberg
Montaggio: John Dunning
Scenografia: Cedric Gibbons, Edward Carfagno, Hugh Hunt, Edwin B. Willis
Costumi: Herschel McCoy
Trucco: William Tuttle, Sydney Guilaroff
Musiche: Miklòs Ròzsa
Produttore: John Houseman per la Metro-Goldwyn-Mayer
Anno: 1953 Nazionalità: USA b/n 121min .
1 Oscar: miglior scenografia e arredamento in bianco e nero (arr. Edwin B. Willis, Keogh Gleason)
4 Nomination: miglior film, attore (Brando), fotografia in bianco e nero, colonna sonora
2 National Board of Review: miglior film, attore (Mason)
1 British Academy: miglior attore straniero (Brando), attore inglese (Gielgud)




44 a.C., idi di marzo: incurante degli oracoli e degli incubi della moglie Calpurnia (Garson), Giulio Cesare (Calhern) si reca in senato, dove viene pugnalato dai cospiratori guidati da Cassio (Gielgud) e dal figlio adottivo Bruto (Mason). Marco Antonio (Brando), finge di schierarsi con loro, ma poi, in un drammatico discorso funebre, scatena i romani contro di loro.

La migliore e la più grande versione mai realizzata della tragedia di Shakespeare, eccezionale nella messa in scena e perfetta nella regia, capace di concentrare tutta l’attenzione sugli attori e sulla parola. Per farlo però Mankiewicz è costretto a oscillare tra una lettura moderna del testo (e infatti l’intento di attualizzare il significato politico del dramma senza snaturarlo è sostanzialmente riuscito) e i condizionamenti produttivi imposti della Mgm, da notare la realizzazione scenica non molto reale. Un capolavoro senza tempo, riportando alla ribalta, con grande vitalità, le lotte politiche e la brama di potere di un’era turbolenta. Indimenticabile Brando (qui alla sua quarta candidatura consecutiva all’Oscar), la cui parte, in origine, doveva andare a Charlton Heston. Eccezionale la colonna sonora di Ròzsa, che creò una poderosa Ouverture, ma fu eliminata dal film e cambiata con un brano del Capriccio di Ciaikovski, all’insaputa dello stesso produttore Houseman, il quale desiderava avere come compositore l’amico Bernard Herrmann, ma alla fine dovette accettare quella di Ròzsa, che era sotto contratto della Mgm a 1.500 dollari la settima. Uscì nelle sale il 3 giugno 1953 e costò 2.070.000 dollari.



































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