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IL GRANDE DITTATORE

(The Great Dictator)




Regia: Charles Chaplin
Cast: Charles Chaplin ... Hynkel - Dictator of Tomania / A Jewish Barber
Jack Oakie ... Napaloni - Dictator of Bacteria
Reginald Gardiner ... Schultz
Henry Daniell ... Garbitsch
Billy Gilbert ... Herring
Grace Hayle ... Madame Napaloni
Carter DeHaven ... Bacterian Ambassador
Paulette Goddard ... Hannah
Maurice Moscovitch ... Mr. Jaeckel
Emma Dunn ... Mrs. Jaeckel
Bernard Gorcey ... Mr. Mann
Paul Weigel ... Mr. Agar
Chester Conklin ... Barber's Customer
Esther Michelson ... Jewish Woman
Hank Mann ... Storm Trooper Stealing Fruit
Florence Wright ... Blonde Secretary
Eddie Gribbon ... Tomanian Storm Trooper
Rudolph Anders ... Tomanian Commandant at Osterlich
Eddie Dunn ... Whitewashed Storm Trooper
Nita Pike ... Secretary
George Lynn ... Commander of Storm Troopers
Sceneggiatura: Cahrles Chaplin
Fotografia: Roland H. Totheroh, Karl Struss
Montaggio: Willard Nico
Scenografia: J. Russell Spencer
Trucco: Ed Voight
Costumi: Wyn Ritchie
Musiche: Charles Chaplin dirette: Meredith Wilson
Produttore: Charles Chaplin per la United Artists
Anno: 1940 Nazionalità: USA b/n 126 min.
5 Nomination: miglior film, attore (Chaplin), attore non protagonista (Oakie), sceneggiatura originale, colonna sonora
1 New York Film Critics Circle: miglior attore (Chaplin)




Durante la prima guerra mondiale, un barbiere ebreo (Chaplin), rimane ferito in un incidente aereo. Dimesso dall’ospedale dopo molti anni, trova il suo paese, l’immaginaria Tomania, sottoposta alla dittatura di Adenoid Hynkel (Chaplin). Riapre la sua bottega e s’innamora d’una ragazza orfana Hannah (Goddard). Ma grazie alla sua somiglianza con il dittatore, si sostituisce a quest’ultimo e anziché pronunciare il discorso per l’invasione dell’Ostria, rivolge un appello di pace universale.

Una geniale parodia del nazismo, in pieno tempo di guerra, ma prima dell’intervento USA, Chaplin prende di mira tutte le dittature europee e ribadisce tutta la sua ideologia umanitaria e pacifista. In seguito Chaplin dichiarò: ”Se avessi saputo allora cosa succedeva veramente agli ebrei, non me la sarei sentita di girare una farsa di questo genere”. Celebre la scena in cui Aynkel-Hitler puerile e vanitoso danza con il mappamondo, è una caricatura perfetta, e lo stesso vale per il Napaloni-Mussolini interpretato da Oakie. Primo film parlato per Chaplin: efficacissimi i farfugliamenti di Hynkel, più discutibile, ma solo dal punto di vista cinematografico, la lunga perorazione finale (sei minuti). L’impasto di patetico e comico a volte è meno riuscito che nei capolavori precedenti: ma il successo presso il pubblico americano compensò Chaplin dal parziale fiasco di “Tempi moderni”. Uscì nelle sale il 15 ottobre 1940 e costò 2 milioni di dollari.
































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