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GRATTACIELO TRAGICO

(The Dark Corner)




Regia: Henry Hathaway
Cast: Lucille Ball ... Kathleen Stewart
Clifton Webb ... Hardy Cathcart
William Bendix ... Stauffer, alias Fred Foss
Mark Stevens ... Bradford Galt
Kurt Kreuger ... Anthony Jardine
Cathy Downs ... Mari Cathcart
Reed Hadley ... Lt Frank Reeves
Constance Collier ... Mrs. Kingsley
Eddie Heywood ... Himself (Eddie Heywood and His Orchestra)
Sceneggiatura: Jay Dratler, Bernard C. Schoenfeld da una piccola storia di Leo Rosten
Fotografia: Joseph MacDonald
Montaggio: J. Watson Webb
Scenografia: James Basevi, Leland Fuller, Thomas Little, Paul S. Fox
Costumi: Kay Nelson
Trucco: Ben Nye
Musiche: Cyril J. Mockridge dirette: Emil Newman
Produttore: Fred Kohlmar per la 20th Century Fox
Anno: 1946 Nazionalità: USA b/n 99 min.




L’investigatore privato Bradford Galt (Stevens) appena uscito di prigione si sente pedinato da White Suit (Bendix), un uomo vestito sempre di bianco, che gli fa trovare sotto il suo letto il suo ex socio morto. La polizia dubita subito su Galt, ma questa volta con l’aiuto della segretaria, Kathleen Stewart (Ball), riesce a scoprire il vero organizzatore di tutto, Hardy Cathcart (Webb).

Uno dei noir meglio riusciti del periodo, in cui si avverte il senso della guerra e il problema del ritorno nella società con il protagonista pronto a essere infangato nuovamente e ricondotto in cella senza possibilità di reinserirsi nella società. Eccitante lo stile asciutto ed efficace delle riprese predilette per quel periodo da Hathaway e coadiuvate dal direttore della fotografia MacDonald che scelse per le riprese i luoghi on location. È senza dubbio un thriller ben confezionato anche sul profilo della sceneggiatura, così come sul lato delle interpretazioni curate specie quella di Bendix in abito bianco e quella classica alla “Vertigine” di Webb, mentre Stevens è raffigurato come un duro vulnerabile ingabbiato da esseri misteriosi e senza scrupoli. Il titolo italiano non specifica la storia del film, mentre quello inglese deriva da una battuta di Brad: “Sto tornando in un angolo buio e non so chi mi sta aspettando per uccidermi”. In questo film viene utilizzato il famoso brano di Alfred Newman “Street scene”. Uscì nelle sale il 9 aprile 1946.





























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