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IVANHOE

(Ivanhoe)




Regia: Richard Thorpe
Cast: Robert Taylor ... Ivanhoe
Elizabeth Taylor ... Rebecca
Joan Fontaine ... Rowena
George Sanders ... De Bois-Guilbert
Emlyn Williams ... Wamba
Robert Douglas ... Sir Hugh De Bracy
Finlay Currie ... Cedric
Felix Aylmer ... Isaac
Francis De Wolff ... Front De Boeuf
Norman Wooland ... King Richard
Basil Sydney ... Waldemar Fitzurse
Harold Warrender ... Locksley - Robin Hood
Patrick Holt ... Philip DeMalvoisin
Roderick Lovell ... Ralph DeVipont
Sebastian Cabot ... Clerk of Copmanhurst
John Ruddock ... Hundebert
Michael Brennan ... Baldwin
Megs Jenkins ... Servant to Isaac
Valentine Dyall ... Norman Guard
Lionel Harris ... Roger of Bermondsley
Carl Jaffe ... Austrian Monk
Guy Rolfe ... Prince John
Sceneggiatura: Noel Langley, Aeneas Mackenzie dal romanzo di Walter Scott e da un originale non accreditato di Marguerite Roberts
Fotografia: Freddy A. Young (Technicolor)
Montaggio: Frank Clark
Scenografia: Alfred Junge
Costumi: Roger K. Furse
Trucco: Charles E. Parker, Joan Johnstone
Musiche: Miklòs Ròzsa
Regia della II° unità: Yakima Canutt
Produttore: Pando S. Berman per la Metro-Goldwyn-Mayer
Anno: 1952 Nazionalità: USA colore 106 min.
3 Nomination: miglior film, fotografia a colori, colonna sonora




Nel 1190, mentre sta tornando in Inghilterra dopo la terza crociata, Re Riccardo Cuor di leone (Woodland) viene fatto prigioniero da Leopoldo d’Austria. Il suo trono è usurpato dal fratello Giovanni (Rofle). Per liberare il re e per amore della bella Rebecca (E.Taylor), il cavaliere sassone Wilfred d’Ivanhoe (R.Taylor) affronta l’ira dei guerrieri normanni e dei suoi alleati, capeggiati da Brian de Bois Guilbert (Sanders). Troverà aiuto nei ribelli di sir Locksley (Warrender) e nella comunità ebraica guidata da Isacco (Aylmer), la cui figlia Rebecca, Ivanhoe salverà da un infame condanna al rogo.

Le avventure cavalleresche servono da canovaccio per una delle più smaglianti superproduzioni Mgm girate in Inghilterra. L’alternarsi di scene di massa e tornei cavallereschi a momenti più intimisti (la dedizione di Rebecca a Ivanhoe suscita la gelosi della sua fidanzata, Lady Rowena (Fontaine); e a ragione, viene da aggiungere, vista la bellezza insuperata della Taylor, cui Thorpe “dedica” un indimenticabile carrello a stringere sui suoi occhi), rende ancora oggi piacevole il film e fa passare in secondo piano i molti errori storici (specie i vestiti). Ma la sua vera originalità è l’appello umanitario in favore di una fratellanza tra gentili ed ebrei che ritorna insistentemente nel film (la figura di Bacco, con la sua lezione di tolleranza, va ben oltre il romanzo di Scott) e non può non far pensare all’odio anticomunista che il senatore McCarthy scatenava proprio in quegli anni: il processo per stregoneria contro Rebecca, con i testimoni comprati, ne è un riferimento esplicito. Durante le riprese del film, lo stuntman Yakima Canutt dimostrò alla sua troupe inglese di stuntman, in massima parte ex membri di commandos militari, come le cadute da cavallo potessero essere rese meno pericolose scavando delle buche, poi riempite di sabbia e mascherate d’erba. In questo modo quegli uomini non si fecero nulla cadendo e divennero il più grande nucleo di stuntman britannici. Uascì nelle sale il 31 luglio 1952, costò l'iperbolica cifra di 3.842.000 dollari e ne incassò solo negli Stati Uniti 6258.000 dollari.





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