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MADAME SATAN

(Madam Satan)




Regia: Cecil B.De Mille
Cast: Kay Johnson ... Angela Brooks
Reginald Denny ... Bob Brooks
Lillian Roth ... Trixie
Roland Young ... Jimmy Wade
Elsa Peterson ... Martha - Angela's Maid
Jack King ... Herman - Pianist
Eddie Prinz ... Riff - Banjoist
Boyd Irwin ... Zeppelin Captain
Wallace MacDonald ... First Mate
Tyler Brooke ... Romeo
Ynez Seabury ... Babo
Theodore Kosloff ... Electricity
Julanne Johnston ... Miss Conning Tower
Martha Sleeper ... Fish Girl
Doris McMahon ... Water
Vera Marshe ... Call of the Wild
Albert Conti ... Empire Officer
Earl Askam ... Pirate
Rina De Liguoro ... Spain
Katharine Irving ... Spider Girl
Lotus Thompson ... Eve
Aileen Ransom ... Victory
Abe Lyman ... Zeppelin Band Leader
Sceneggiatura: Jeanie Macpherson, Gladys Unger, Elsie Janis
Fotografia: Harold Rosson
Montaggio: Anne Bauchens
Scenografia: Cedric Gibbons, Mitchell Leisen
Costumi: Adrian
Musiche: Herbert Stothart, Clifford Grey
Produttore: Cecil B. De Mille per la Metro-Goldwyn-Mayer
Anno: 1930 Nazionalità: USA b/n 115 min.




Quattro parti: nella prima Angela Brooks (Johnson) scopre che il marito Bob (Denny) la tradisce con la cantante Trixie (Roth). L’amico di Bob, Jimmy Wade (Young) cerca di convincere Angela che la cantante è la moglie. Nella seconda parte: a casa di Trixie, Angela impone a Jimmy di mettersi a letto con la cantante, arriva Bob, mentre Angela si nasconde. Nella terza parte: durante un ballo in costume Agela si presenta vestita da Madame Satan seducendo tutti gli uomini e non rivelando la sua identità al marito presente. Improvvisamente il dirigibile precipita, Angela cede il proprio paracadute a Trixie purché questa salva non riveda il marito, che invece dona a lei il proprio e la salva. Nella quarta parte: Bob e Angela finalmente si riuniscono e vivono felici.

Un musical con una forma teatraleggiante e una meccanicizzazione collegabile allo stile delle opere mute, De Mille firma il suo secondo film parlato con estrema eleganza, in cui sveste certi tabù, affronta con disinvoltura psicologica il problema della coppia, mostrando quanto forte sia l’amore quando questi è vero. Perfetto l’utilizzo dell’inganno allo spettatore, tanto da tenerlo sempre in costante disequilibrio, specie sulla considerazione fantastica che il regista ha del matrimonio, facendolo passare da un sentimento comico a uno tragico fino a quello spettacolare sul dirigibile. Il film purtroppo non fu capito e fu un fiasco ai botteghini. Uscì nelle sale il 20 settembre 1930 e costò 980 mila dollari.

































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