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MATA-HARI

(Mata-Hari)




Regia: George Fitzmaurice
Cast: Greta Garbo ... Mata Hari
Ramon Novarro ... Lt. Alexis Rosanoff
Lionel Barrymore ... Gen. Serge Shubin
Lewis Stone ... Andriani (pavilion owner)
C. Henry Gordon ... Dubois (French Secret Service chief)
Karen Morley ... Carlotta (German agent)
Alec B. Francis ... Maj. Caron (Mata'a lawyer)
Blanche Friderici ... Sister Angelica
Edmund Breese ... Warden
Helen Jerome Eddy ... Sister Genevieve
Frank Reicher ... The cook/spy (German captain)
Sceneggiatura: Benjamin Glazer, Leo Birinsky, Doris Anderson, Gilbert Emery
Fotografia: William H. Daniels
Montaggio: Frank Sullivan
Scenografia: Cedric Gibbons
Costumi: Adrian
Musiche: /
Produttore: George Fitzmaurice, Irving Thalberg per la Metro-Goldwyn-Mayer
Anno: 1931 Nazionalità: USA b/n 89 min.




Durante la prima guerra mondiale, nel 1917 a Parigi, Mata-Hari (Garbo), che intrattiene i clienti di un locale con danze esotiche, lavora nello spionaggio e riceve l'ordine di sedurre e scoprire i segreti del tenente russo Rosanoff (Novarro). La donna s'innamora di Rosanoff, ma viene scoperta dal generale Shubin (Barrymore), suo ex amante, il quale ingelosito manda all'aria l'intero piano. Mata-Hari allora lo uccide e scappa, ma il suo destino è ormai segnato e la vita di una spia come lei è purtroppo finita.

Uscito nelle sale nel 1931, il film non fu capito dal pubblico, era evidentemente troppo avanzato per gli argomenti che nei decenni successivi sarebbero stati poi attualissimi. È un opera intrigante, una, se non la prima spy-story della cinematografia, che vide come protagonista una donna, che deve vedersela con uomini pericolosi e famelici. La Garbo, che non convince del tutto, ha un suo magnetismo, è una donna fatale e pericolosa per gli uomini, ma anche molto bella, indossa dei costumi meravigliosi creati dal genio Adrian, e crea un personaggio che difficilmente ci si dimentica. Due le scene incappate nella censura quella dell'esecuzione e quella in cui esercita su Ramòn Novarro un potere maggiore del quadro che si trova nella camera da letto in cui è ritratta la Vergine Maria. La scena in cui la Garbo danza finendo tra le numerose braccia di un idolo orientale fu per molti girata da una controfigura. Misha Aurer, non presente nei titoli di testa, compare nella sequenza iniziale nella parte di un condannato a morte. Primo film della Divina uscito in versione doppiata.





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