Fleming (Wisconsin), Rosa Moline (Davis) è la moglie di Louis Moline (Cooten), un medico stimato da tutti, ma ha un grande sogno: fuggire dalla cittadina per Chicago. Ci riesce con l'aiuto dell'amante, Neil Latimer (Brain), un uomo ricco e giovane. Nella fuga i due saranno disposti a tutto, compresi gli omicidi.

E' un film intenso, drammatico e patetico se si guarda ai parsonaggi che figurano come ombre di una modernità sconcertante. Il regista Vidor, cattolico e puritano, dipinge il personaggio di Rosa come una donna peccatrice, a cui ormai nulla più interessa se non l'estremizzare la vita come perdizione. E' una storia che potrebbe ricalcare quella di "Madame Bovary" e la Davis, trucca alla maniera di Jennifer Jones, non fa rimpiangere affatto il paragone. Ottima la fotografia in bianco e nero, bellissima la colonna sonora di Steiner, che riprende la celebre canzone "Chicago" di Fred Fischer. Da antologia molte scene con la Davis al massimo della sua recitazione, tra ci quella in cui entra nella sua casa e dice: "What a dump!", tradotto nella versione italiana "Che stamberga!". Uscì nelle sale il 21 ottobre 1949.