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IL PIANETA PROIBITO

(Forbidden Planet)




Regia: Fred M.Wilcox
Cast: Walter Pidgeon ... Dr. Edward Morbius
Anne Francis ... Altaira Morbius
Leslie Nielsen ... Commander John J. Adams
Warren Stevens ... Lt. 'Doc' Ostrow
Jack Kelly ... Lt. Jerry Farman
Richard Anderson ... Chief Engineer Quinn
Earl Holliman ... James Dirocco, the cook
Robby the Robot ... Robby, The Robot
George Wallace ... Bosun
Robert Dix ... Grey
Jimmy Thompson ... Youngerford
James Drury ... Joe Strong
Harry Harvey Jr. ... Randall
Roger McGee ... Lindstrom
Peter Miller ... Moran
Morgan Jones ... Nichols
Richard Grant ... Silvers
Sceneggiatura: Cyril Hume da una storia di Irving Block e Allen Adler
Fotografia: Geroge Folsey (Technicolor, CinemaScope)
Montaggio: Ferris Webster
Scenografia: Cedric Gibbons, Arthur Lonergan, Edwin B. Willis, Hugh Hunt
Costumi: Walter Plunkett
Trucco: Sydney Guilaroff, William Tuttle
Musiche: Louis e Bebe Barron
Produttore: Nicholas Nayfack per la Metro-Goldwyn-Mayer
Anno: 1956 Nazionalità: USA colore 98 min.
1 Nomination: miglior effetti speciali (A. Arnold Gillespie, Irving Ries, Wesley C. Miller)




Anno 2200: una spedizione giunge su un pianeta abitato dal dottor Morbius (Pidgeon), da sua figlia Altaira (Francis) e da un robot, tuttofare, che li aiuta nelle faccende. La vita sul pianeta sembra tranquilla, ma tutti i restanti abitanti sono morti per cause misteriose, gli astronauti riusciranno a scoprire la vera causa dei decessi.

Il film, che segna una volta storica nella cinematografia fantascientifica e anche la prima pellicola del genere per la Mgm. Nonostante il budget limitato i coordinatori degli effetti speciali (tra cui A. Arnold Gillespie) non si arresero e vollero realizzare ciò che avevano in mente. Fra le prime realizzazioni, la più complessa dato l’uso dei congegni meccanici in numerose scene con gli attori fu Robby, la prima caratterizzazione di un robot, una vera e propria creatura, che ancor oggi stupisce, pesava 32 chili, molti dei quali nella testa, al cui interno vi era un attore piccolo di statura, sottoposto a continue acrobazie nel far muovere il robot. Per molte scene si dovette ricorrere all’uso di disegni animati, così la Mgm chiese a Disney di poter usufruire dell’animazione e Disney acconsentì al prestito, prestando di Joshua L. Meador, uno dei migliori animatori, il quale diede vita al mostro Id. La fotografia a colori è degna di rilievo artistico, soprattutto l’uso elegante del Technicolor. Il costo mai noto, oscillava tra 1 o 2 milioni di dollari, fu completato in 15 mesi, ma ne incassò solo $ 1.600.000 dollari, tali da non giustificare o modificare le regole che vigevano alla Mgm sul finanziamento dei film di fantascienza. Uscì nelle sale il 15 marzo 1956.





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