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UN POSTO AL SOLE

(A Place in the Sun)




Regia: George Stevens
Cast: Montgomery Clift ... George Eastman
Elizabeth Taylor ... Angela Vickers
Shelley Winters ... Alice Tripp
Anne Revere ... Hannah Eastman
Keefe Brasselle ... Earl Eastman
Fred Clark ... Bellows, defense attorney
Raymond Burr ... Dist. Atty. R. Frank Marlowe
Herbert Heyes ... Charles Eastman
Shepperd Strudwick ... Anthony 'Tony' Vickers
Frieda Inescort ... Mrs. Ann Vickers
Kathryn Givney ... Louise Eastman
Walter Sande ... Art Jansen, George's Attorney
Ted de Corsia ... Judge R.S. Oldendorff
John Ridgely ... Coroner
Lois Chartrand ... Marsha
Paul Frees ... Rev. Morrison, priest at prison
Sceneggiatura: Michael Wilson, Harry Brown da una novella di Theodore Dreiser e da un dramma di Parick Kearney
Fotografia: William Mellor
Montaggio: William Hornbeck
Scenografia: Hans Dreier, Walter Tyler
Costumi: Edith Head
Trucco: Wally Westmore
Musiche: Franz Waxman
Produttore: George Stevens per la Paramount Pictures
Anno: 1951 Nazionalità: USA b/n 122 min.
6 Oscar: miglior regia, sceneggiatura non originale, fotografia in bianco e nero, costumi (Hedith Head), montaggio, colonna sonora
3 Nomination: miglior film, attore (Clift), attrice non protagonista (Winters)
1 Golden Globe: miglior film
1 National Board of Review: miglior film
1 Nastro d’argento: miglior regia straniera (Stevens)
1 Directors Guild of America: George Stevens




Stati Uniti. George Easteman (Clift), un giovane provinciale dalle molte ambizioni, va a lavorare in una fabbrica di uno zio ricco. Lì s’innamora dell’operaia Alice Tripp (Winters), con cui intreccia una relazione. Ma poi George s’invaghisce della cugina Angela Vickers (Taylor) bella e ricchissima ereditiera, che lo ricambia. Intanto George progetta di eliminare in una gita in barca la giovane operaia dalla quale ha avuto un figlio.

Dal romanzo “Una tragedia americana” di Theodore Dreiser, un grandissimo melodramma, irresistibile e tragico, di cui Stevens privilegiò l’analisi psicologica e quella sociale, mettendo in evidenza soprattutto le comprensione dei colpevoli e delle vittime, con la condanna unanime dei primi. Ottima la regia ed eccezionale la direzione degli attori (soprattutto Clift, un uomo sopraffatto dalle sue idee e dalla storia), ma quello che risulta innovativo è la fotografia di Mellor, che per la prima volta usa i primi piani per raccontare le vicende. Uscì nelle sale 14 agosto 1951, costò 2.295.304 dollari e fu il capolavoro della Paramount del 1951.





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