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LA SETTIMA CROCE

(The Seventh Cross)




Regia: Fred Zinnemann
Cast: Spencer Tracy ... George Heisler
Signe Hasso ... Antonia aka Toni
Hume Cronyn ... Paul Roeder
Jessica Tandy ... Liesel Roeder
Agnes Moorehead ... Mme. Marelli
Herbert Rudley ... Franz Marnet
Felix Bressart ... Poldi Schlamm
Ray Collins ... Ernst Wallau
Alexander Granach ... Zillich
Katherine Locke ... Frau Hedy Sauer
George Macready ... Bruno Sauer
Paul Guilfoyle ... Fiedler
Steven Geray ... Dr. Löwenstein
Kurt Katch ... Leo Hermann
Kaaren Verne ... Leni
Konstantin Shayne ... Fuellgrabe
George Suzanne ... Bellani
John Wengraf ... Kommisar Overkamp
George Zucco ... Fahrenburg
Steven Muller ... Hellwig Anders
Eily Malyon ... Fraulein Johanna Bachmann
Sceneggiatura: Helen Deutsch da una storia di Anna Seghers
Fotografia: Karl Freund
Montaggio: Thomas Richards
Scenografia: Cedric Gibbons, Leonid Vasian, Edwin B.Willis, Mac Alper
Costumi: Irene
Trucco: Jack Dawn
Musiche: Roy Webb
Produttore: Pandoro S.Barman per la Metro-Goldwyn-Mayer
Anno: 1944 Nazionalità: USA b/n 110 min.
1 Nomination: miglior attore non protagonista (Cronyn)




Nel 1936 sette uomini decidono di fuggire da un campo di concentramento nazista, ma ognuno è catturato e crocifisso. Solo uno, George Heisler (Tracy) riesce prima da solo in una mirabolante fuga a nascondersi, poi aiutato da amici, tra cui Paul Roeder (Cronyn) a trovare la via di salvezza contro i tedeschi.

È un film di propaganda molto bello, sincero e con alcuni momenti toccanti, è il primo vero film di Zinnemann per la Metro, ispirandosi al romanzo della scrittrice comunista Seghers, riesce con pochi mezzi a trasmettere passione nelle immagini e sentimento, ma anche cupezza e claustrofobia. Tracy ancora una volta mette in scena un personaggio appassionante, che ci mostra attraverso i suoi occhi la follia nazista in azione contro di lui e non solo, tanto da chiudersi in se stesso, e solo lentamente scoprire il valore della vita, delle amicizie e l’amore. Bella la fotografia di Freund, ma ottima anche la ricostruzione delle scenografie. Uscì nelle sale il 24 luglio 1944.





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