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SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE

(A Midsummer Night's Dream)




Regia: Max Reinhardt, William Dieterle
Cast: Ian Hunter ... Theseus, Duke of Athens
Verree Teasdale ... Hippolyta, Queen of the Amazons, betrothed to Theseus
Hobart Cavanaugh ... Philostrate, Master of Revels to Theseus
Dick Powell ... Lysander, In love with Hermia
Ross Alexander ... Demetrius, In love with Hermia
Olivia de Havilland ... Hermia, In love with Lysander
Jean Muir ... Helena, In love with Demetrius
Grant Mitchell ... Egeus, Father to Hermia
Frank McHugh ... Quince, the Carpenter
Dewey Robinson ... Snug, the Joiner
James Cagney ... Bottom, the Weaver
Joe E. Brown ... Flute, the Bellows-mender
Hugh Herbert ... Snout, the Tinker
Otis Harlan ... Starveling, the Tailor
Arthur Treacher ... Epilogue
Victor Jory ... Oberon, King of the Fairies
Anita Louise ... Titania, Queen of the Fairies
Nini Theilade ... Fairie, Attending Titania
Mickey Rooney ... Puck or Robin Goodfellow, a Fairy
Katherine Frey ... Pease-Blossom
Helen Westcott ... Cobweb
Fred Sale ... Moth
Billy Barty ... Mustard-Seed
Sceneggiatura: Charles Kenyon, Mary C. McCall jr. dal romanzo di William Shakespeare
Fotografia: Hal Mohr
Montaggio: Ralph Dawson
Scenografia: Anton Grot
Costumi: Max Rée, Milo Anderson
Trucco: Perc Westmore, Faye Hanlin
Musiche: Felix Mendelssohn dirette: Leo F. Forbstein, Erich Wolfgang Korngold
Produttore: Max Reinhardt, Henry Blanke per la Warner Bros
Anno: 1935 Nazionalità: USA b/n 117 min.
2 Oscar: miglior fotografia, montaggio
1 Nomination: miglior film




Lisandro (Powell) e Ermia (de Havilland) si amano, ma il padre di questa, Egeo (Mitchell), insiste perché essa sposi Demetrio (Alexander), che però ama l’amica di lei, Elena (Muir), ma i due amanti decidono di fuggire. Nella foresta intanto Puck (Rooney, tredicenne) prepara i filtri d’amore affinché le coppie possano tornare felici: così la regina delle fate, Titana (Louise), s’innamora di dell’artigiano Bottom (Cagney), che in precedenza Puck lo aveva trasformato in testa asino.

Basato sulla commedia di Shakespeare, e nonostante le dure critiche fatte a Hollywood, il regista tedesco, qui al suo terzo film in America, volle a tutti i costi realizzarlo, poiché per più volte lo aveva messo con successo in teatro. Ciononostante il finale del film va attribuito più a Dieterle, chiamato per una semplice consulenza, che a Reinhardt, infatti l’influenza di Dieterle e la sua esperienza determinarono non poco le sorti di quest’opera. I problemi tecnici costituirono, anche per uno esperto come Dieterle, una difficile prova, come la foresta gotica realizzata da Anton Grot, tanto vasta da occupare due teatri di prosa, risultando troppo scura per la fotografia di Ernest Haller, che fu sostituito con Hal Mohr, un cameraman esperto di contrasti, tanto da fruttargli un Oscar. Un cast di stelle fa da cornice a tutta l’opera, che oggi può essere rivalutata grazie alle recitazioni (tra cui una de Havilland al suo esordio), che si distaccano di poco dal testo originale, ma anche gli effetti delle fate sono tipici della mentalità shakespeariana, così come le coreografie dirette da Nina Theilade e le la colonna sonora diretta da Korngolg e Forbestein su testi di Mendelssohn. In origine durava 132 minuti. Uscì nelle sale il 9 ottobre 1935.





























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