Beatrice Pullman (Colbert) è una donna bianca, che vive con la nera Delilah Johnson (Beavers) guadagnandosi da vivere con le frittelle. Delilah non vuole spartire i guadagni con Beatrice, ma vuole soltanto un bel funerale, mentre le figlie hanno problemi di esistenza. La bianca Jessie (Hudson) s’innamora del futuro patrigno, mentre Peola (Washinghton) (Washington) pensa di essere bianca.

Una classica trasposizione ultrasentimentale tratta, per la prima volta per il cinema, del famoso romanzo di Fannie Hurst e da una inconsueta trasposizione per lo schermo di un giovane Preston Sturges. Nonostante una regia artificiosa e una sceneggiatura, che non ha consistenza psicologica e sfiora spesso il razzismo, risulta un’opera in cui gli attori sono il vero cuore, gli unici in grado di dare spessore a una vicenda, che verrà trattata meglio da Sirk in “Lo specchio della vita” del 1959. Uscì nelle sale il 26 novembre 1934-