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L'ULTIMA FRONTIERA

(The Last Frontier)




Regia: Anthony Mann
Cast: Victor Mature ... Jed Cooper
Guy Madison ... Captain Glenn Riordan
Robert Preston ... Col. Frank Marston
James Whitmore ... Gus
Anne Bancroft ... Corinna Marston
Russell Collins ... Captain Phil Clarke
Peter Whitney ... Sergeant Major Decker
Pat Hogan ... Mungo
Sceneggiatura: Philip Yordan, Russell Hughes dal romanzo “The Gilded Rooster” di Richard Emery Roberts
Fotografia: William Mellor (Technicolor, Cinemascope)
Montaggio: Al Clark
Scenografia: Robert Peterson
Trucco: Clay Campbell, Helen Hunt
Musiche: Leigh carline, Morris Stoloff
Produttore: William Fadiman per la Columbia Pictures
Anno: 1956 Nazionalità: USA colore 98 min.




Jed Cooper (Mature), un uomo selvaggio e cacciatore, dopo essere stato derubato delle pellicce dagli indiani, decide di arruolarsi nell’esercito. È inserito nel gruppo come guida insieme con due suoi amici Gus (Whitemore) e Mungo (Hogan), ma la sua natura incolta lo fa scontrare con il rigore militare e con il colonnello Frank Marston (Preston). La situazione cambierà quando l’esercito guidato dal colonnello tenterà insanamente di attaccare gli indiani e Jed riuscirà a contenere le perdite, ottenendo così di indossare la tanto ammirata divisa.

È un western non bello, ma caratteristico, sceneggiato discretamente da Yordan e Hughes, in cui si mette in evidenza due mondi la cultura selvaggia e quella della civiltà simili per certi aspetti, ma antagonisti per le loro nature. Mann realizza così un film nel quale vuol dimostrare che ‘la civiltà’ (fatta di una divisa militare) ha dei valori, ma anche chi è fuori da essa può averli forse anche più forti e questo tema si riflette perfettamente in Jed (un Mature che stette molto male e che ebbe difficoltà nella lavorazione), eroe ‘shakespiriano’ per certi versi a metà tra cultura indiana e bianca capace di sacrificarsi anche per chi non è come lui. L’opera è tra le più tecniche ed elaborate di Mann (vedi la scena di apertura con il movimento di gru), di grande valore come sempre nei film del regista la fotografia che utilizza con esperienza e sensibilità sia il Technicolor che il CinemaScope mettendo in scena campi lungi e paesaggi di rara qualità visiva. Il film in inglese è conosciuto anche con il titolo “Savane Wildness”. Uscì nelle sale il 7 dicembre 1955.


























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