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VOGLIAMO VIVERE

(To Be or Not to Be)




Regia: Ernst Lubitsch
Cast: Carole Lombard ... Maria Tura
Jack Benny ... Joseph Tura
Robert Stack ... Lieut. Stanislav Sobinski
Felix Bressart ... Greenberg
Lionel Atwill ... Rawitch
Stanley Ridges ... Professor Siletsky
Sig Ruman ... Col. Ehrhardt
Tom Dugan ... Bronski
Charles Halton ... Producer Dobosh
George Lynn ... Actor-Adjutant
Henry Victor ... Capt. Schultz
Maude Eburne ... Anna
Halliwell Hobbes ... Gen. Armstrong
Miles Mander ... Major Cunningham
Sceneggiatura: Edwin Justus Mayer da una storia di Ernst Lubitsch, Melchior Lengyel
Fotografia: Rudolph Matè
Montaggio: Dorothy Spencer
Scenografia: Vincent Korda, Julia Heron
Trucco: Gordon Bau
Cotumi: Irene
Musiche: Miklòs Ròzsa, Werner R. Heymann dirette: Werner R. Heymann
Produttore: Ernst Lubitsch per la United Artists
Anno: 1942 Nazionalità: USA b/n 99 min.
1 Nomination: miglior colonna sonora (Heymann)




A Varsavia si mette in scena una commedia che ha che fare con il regine nazista intitolata “Gestapo”, messa su da Maria Tura (Lombard) e Joseph (Benny), ma viene subito proibita. Allora la compagnia teatrale di polacchi mette in scena “Amleto”, nei cui dialoghi si riservavano delle parole d’ordine per i partigiani, che dovevano fare resistenza contro Hitler.

All’uscita del film ci fu subito una serie di critiche (del resto non mancarono anche per “Il grande dittatore” di Charles Chaplin), che non diedero quel successo meritato, infatti fu poco divertente trattare un tema così tragico in forma di commedia, ma soprattutto furono le battute a dare al film poco successo e invano fu chiesto al regista di toglierle, come quella che dice il colonnello nazista : “Se conosco Joseph Tura?. Oh si, lo ricordo: trattava Shakespeare come noi trattiamo la Polonia”. Lubitsch comunque non risentì di queste dure critiche anzi cercò anche qui di metterci molto del suo talento con una serie di giochi di equivoci, travestimenti, incroci tra realtà e palcoscenico tutti realizzato con il suo “tocco” magico. Ultimo film della Lombard, che morì in un tragico incidente aereo durante la fine delle riprese. La nomination andò solo al compositore Heymann, infatti la musica di Ròzsa scrisse solo una sequenza, che il suo collega non riuscì a realizzare, su insistente invito del regista: quella del lancio di paracadutisti in Polonia, per il resto è tutta opera di Heymann. Uscì nelle sale il 6 marzo 1942 e incassò 2.100.000 dollari.





























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